All’altezza dello svincolo di Collestrada, il percorso del Tevere si incurva e forma una delle oasi naturalistiche più interessanti del centro Italia, formata dal meandro del Tevere – la cosiddetta Ansa degli Ornari – e dalla Macchia Baldeschi, di proprietà privata. Si tratta di un sistema di laghi e paludi che prende origine da attività di tipo estrattivo; nelle vecchie cave di sabbia abbandonate, invase da acque stagnanti, trovano ospitalità numerosi esemplari di fauna ornitologica, ittiologica e anfibia.
Il Tevere costituisce uno dei più importanti corridoi migratori per gli uccelli che attraversano la penisola diretti ai paesi rivieraschi dell’Africa. Alcune specie vi sostano, altre vi nidificano. Fra gli esemplari di maggior pregio e interesse si possono osservare: l’airone cinerino, dal piumaggio grigio cenere che nidifica su alberi come il salice e il pioppo, il germano reale, il martin pescatore. La confinante campagna e i residui boschivi sono, invece, in grado di offrire nicchie ecologiche diversificate a rapaci e predatori, sia diurni (poiana e gheppio) che notturni (civetta, gufo); mentre i mutamenti delle pratiche agro-silvopastorali e l’uso di pesticidi hanno provocato l’allontanamento di nibbio e sparviero.
L’intera area, nella quale è stata istituita un’Oasi di Protezione per la salvaguardia e la conservazione di un’avifauna acquatica di notevole interesse scientifico, è recintata e non visitabile salvo permessi dei proprietari; l’ansa è raggiungibile dal fiume, in canoa o altra imbarcazione.
(foto: www.cittàdeltevere.it)