La scoperta
Si dice che in un pomeriggio del 1840 un ponteggiano che arava il terreno guidando un paio di buoi, vide sprofondare le zampe delle due bestie nella terra e allora preso dallo spavento chiamò i suoi familiari per farsi aiutare. Tratti i buoi in salvo il contadino tornò sul posto durante la notte e con fiaccola e piccone iniziò a scavare, scoprendo i gradini di una scala in tufo che scendeva verso il basso. Di giorno per tenere la scoperta al segreto, il contadino ricopriva la buca con delle fascine e, dopo numerose notti passate a scavare, si dice che egli stesso con l’aiuto dei suoi familiari, riuscì a muovere il lastrone di pietra che chiudeva l’accesso all’Ipogeo. Nello stesso periodo della fortuita scoperta, lo stato Pontificio stava conducendo i lavori di costruzione della nuova strada di Piscille, che avrebbe portato a Perugia evitando la faticosa salita di San Girolamo, dunque l’area dove venne poi rinvenuto l’Ipogeo, aveva subito numerosi sbancamenti di terreno che avevano portato alla luce alcune tombe etrusche dando il via a numerose campagne di scavo. La scoperta dell’Ipogeo venne subito posta sotto il controllo delle autorità del tempo, ma purtroppo gli scavi ottocenteschi non vennero documentati a dovere e molti dei ritrovamenti furono preda di saccheggi o sparirono. Solo dopo il 1860 venne costruito sopra l’Ipogeo un edificio, Antiquarium, per conservare il materiale rinvenuto e le urne ritrovate nella necropoli del Palazzone.
Negli anni ’70 nuovi scavi della Sovrintendenza Archeologica dell’Umbria portarono a datare la necropoli dell’area di Ponte San Giovanni in un periodo che va dall’Età arcaica al I secolo d.C.. L’ipogeo viene invece fatto risalire al II – III secolo a.C. Nella foto a destra la pianta dell’Ipogeo dei Volumni, con
Di cosa si tratta
L’Ipogeo dei Volumni è un sepolcro di origine etrusca appartenuto alla ricca famiglia dei Velimna – Volumni (II-I secolo a.C.) e contenuto all’interno dell’etrusca “Necropoli del Palazzone” della quale viene considerato il pezzo di maggior rilievo. La necropoli è una delle più vaste rinvenute nel territorio perugino, ed è composta da 38 tombe scavate nella roccia.
Il sepolcro, che è stato scoperto casualmente il 5 febbraio 1840, nel corso dei lavori stradali per il nuovo tracciato verso Roma, riproduce la pianta canonica di una casa romana e la sua struttura architettonica, articolata in dieci ambienti, ai quali si accede da una lunga scala, sistemata in età moderna. La tomba è composta da sette stanze, in quella di fondo (tablinium) sono ospitate sei urne che accolgono i membri della famiglia Velimna ampiamente decorate e considerate di estremo interesse per gli studiosi quali pezzi rarissimi della cultura etrusca.
La Necropoli del Palazzone, l’Ipogeo dei Volumni e l’Antiquarium sono aperti al pubblico e visitabili in Via Assisana, 53 da settembre a giugno con orario 9-18, e luglio e agosto dalle ore 9 alle ore 19
Il costo del biglietto è di 3€
La visita per gruppi e scolaresche va prenotata al numero 075 – 393329 (anche visite guidate gratuite su richiesta)
Link al sito della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria
Ogni settembre, dal 2002, a Ponte San Giovanni si svolge “Velimna, Gli Etruschi del Fiume”, una sfilata storica in costume che ripropone scene e personaggi dell’antica famiglia etrusca dei Volumni. Il link all’Associazione organizzatrice Velimna.