Il cartello recita il solito “divieto di scarico” che, normalmente, vista l’ignoranza dilagante, è letto e interpretato come un invito a scaricare quello che non serve. Qui, lungo via Cestellini, nel tratto che corre lungo la superstrada, dopo il taglio della vegetazione è emerso di tutto: bottiglie di vetro e di plastica, indumenti, gomme di automobile, taniche, residui di ferro, di legno, di plastica, cartacce e cartoni: il tutto “diligentemente”, lasciato sul posto dalle squadre addette al “taglio” e solo a quello. I residui della vegetazione sono stati “esplorati” da qualche volonteroso cittadino che ha….“sottratto”(fortunatamente) i tronchi più grossi per rifornire la propria legnaia. Il resto: foglie, rami più piccoli, erbacce è rimasto lì a seccarsi, ad alimentare il degrado e a costituire anche un pericolo se, qualche solito maleducato, lancia dal finestrino la cicca di una sigaretta. Con questi caldi ci vuole un attimo perché si sviluppi un incendio dannoso e pericoloso proprio ai lati di una transitatissima superstrada e a pochi passi dal palazzetto dello sport, della Chiesa e del CVA: luoghi molto frequentati. A Ponte San Giovanni e altrove in Umbria i cittadini si chiedono “Chi deve intervenire a sanare queste discariche a cielo aperto, dopo il taglio delle erbe e della vegetazione che infestano lati delle strade, aiuole, marciapiedi, parchi e giardini?
(fonte: Gino Goti)